La ricerca affronterà il tema dell'eguaglianza nei diritti fondamentali nella crisi dello Stato e delle finanze pubbliche, col fine di elaborare una proposta per un nuovo modello di coesione sociale, con una particolare attenzione per la liberalizzazione e la regolazione dei trasporti.La ricerca prenderà le mosse dalla constatazione che la crisi delle finanze pubbliche rischia di aggravare gli andamenti depressivi dell'economia reale, non essendo ad oggi chiaro se la crisi sia congiunturale o prefiguri invece una diversa struttura dell'economia e dei pubblici poteri. Senza dubbio, nel breve e medio periodo i diritti fondamentali saranno oggetto di ulteriori tensioni e difficoltà, al pari della capacità degli Stati (ma anche dell'UE e delle autonomie territoriali) di esprimere investimenti in “beni comuni”, in particolar modo in infrastrutture materiali ed immateriali.Di fronte a questo circolo vizioso, la ricerca affronterà il tema della tutela dei diritti in rapporto al governo dell'economia. Infatti una uguale garanzia nel godimento enella tutela di diritti fondamentali dipende dalla capacità dei pubblici poteri (a tutti i livelli) di superare la fase acuta della crisi economico finanziaria e di assicurareun “economic recovery” di lungo periodo attraverso investimenti in “beni pubblici europei” (ricerca e innovazione tecnologica, reti transeuropee di trasporto edell'energia, ambiente) che rendano “economicamente compatibili” i diritti fondamentali e “rilegittimino” l'UE, gli Stati e le autonomie territoriali, ancorché in unmercato concorrenziale e liberalizzato.