Giorno - Ora: 07-03-2012 14:15
Luogo: Sala Seminari Est - Dipartimento d'Informatica, Pisa - Relatore Alessandro Cristofori

La relativa scarsità, la natura composita e i notevoli problemi interpretativi posti dalla documentazione per la ricostruzione della storia antica hanno fatto sì che il problema delle fonti fosse il problema centrale di questa branca degli studi storici, fin dalle sue origini.

Questa situazione ha trovato riflesso anche nell'applicazione degli strumenti digitali alle Scienze dell'Antichità: i primi esperimenti di informatizzazione relativi alle discipline antichistice hanno riguardato proprio la digitalizzazione di corpora di fonti, segnatamente di fonti letterarie, e anche oggi questo è il settore sul quale si concentrano maggiormente gli sforzi dei ricercatori e gli investimenti degli organismi di ricerca.

Ciò dipende probabilmente anche da un importante dato strutturale: gli strumenti digitali possono offrirci corpora delle fonti sul mondo antico che presentano una copertura assai significativa e che in alcuni casi sono addirittura vicini alla completezza, almeno per quanto riguarda le fonti scritte; in questo il periodo antico è indubbiamente favorito rispetto ad altre età, per il numero relativamente limitato dei documenti ad esso relativi giunti fino a noi.

Nella presente lezione cercheremo dunque di individuare alcuni dei nodi problematici fondamentali che oggi si presentano a proposito della digitalizzazione delle fonti per la storia antica, anche attraverso il richiamo ad alcune esperienze concrete particolarmente significative.

Tra tali nodi problematici si possono ricordare, in estrema sintesi:
  1. Il generalizzato passaggio dal supporto ottico alla Rete come mezzo di diffusione delle banche dati di fonti.
  2. L'altrettanto caratteristico passaggio dai tanti progetti individuali del periodo delle origini dell'antichistica digitale, fondati su una pluralità di linguaggi, ad un numero di progetti più limitato, frutto di un'ampia collaborazione, anche internazionale, basati su standard riconosciuti, anche se non sempre aperti e pubblici.
  3. In connessione con il punto precedente, il tentativo di sfruttare in pieno le possibilità di lavoro collaborativo e a distanza assicurate dalla Rete, anche con un coinvolgimento degli studenti.
  4. La tendenza verso una sempre più sofisticata marcatura delle fonti di natura testuale che ne espanda le potenzialità semantiche, facendone anche strumento per un approfondimento dell'indagine storica.
  5. Per quanto concerne le fonti documentarie (iscrizioni e papiri), la sempre maggiore attenzione nei confronti dei dati di contesto (in particolare le forme del supporto che ha tramandato il testo, i caratteri della scrittura), essenziali per comprendere nella sua pienezza queste classi di fonti
  6. Le notevoli difficoltà che ancora devono affrontare i progetti di digitalizzazione della documentazione numismatica e archeologica, legate alla natura assai varia di queste fonti (il documento archeologico, che può essere sia un singolo